mercoledì 31 luglio 2013

Il ministro Kyenge e l'idiozia manifesta del razzismo all'italiana

Chissà, magari è vero che il ministro Cécile Kyenge è solo una foglia di fico politicamente corretta, adottata da un governo politicamente molto scorretto. Ma di sicuro la sua nomina ha finalmente fatto vedere a tutti di che pasta sono fatti una bella fetta di italiani, vergognosamente e inspiegabilmente razzisti, malgrado siano una popolazione di bastardi nel senso letterale della parola, con pochi esempi simili nel mondo.
Non importa che la persona in questione sia colta, che parli un perfetto italiano (come non fanno la maggioranza degli italiani), che abbia la cittadinanza da una vita e che sia una professionista stimata. E' "negra" e come tale può essere insultata da gente come i leghisti, che hanno al massimo comprato un diploma di istituto tecnico dopo aver passato a fatica le scuole medie, e da una schiera di idioti che sui social network si sfogano non risparmiandoci perle da competizione, scrivendo in un italiano da prima elementare. 

 
Mentre un uomo brutto come la fame come Roberto Calderoli si permette anche di dare un "giudizio estetico" sulla Ministra, sciami di razzisti della porta accanto si esibiscono nel peggior campionario di idiozie immaginabili, invocando razze italiche inesistenti, diritti millenari che impedirebbero il riconoscimento della cittadinanza agli immigrati in un paese che di immigrati in giro per il mondo ne ha sparsi a tutte le latitudini. 
I meno intelligenti mettono su pagine come quella di Facebook intitolata "Signora Ministra Cecilie Kyenge fuori dalla palle", sbagliando pure il nome. Ci sono idioti che pensano che la Kyenge faccia "razzismo al contrario", imbecilli che ne chiedono le dimissioni perché ha giurato fedeltà alla Costituzione e poi ha detto di non sentirsi completamente italiana (come se le due cose fossero in contrasto), tralasciando che ha aggiunto di non sentirsi neanche completamente congolese, ma di appartenere a due culture. Ci sono post-fascisti che invitano alla difesa della propria terra (l'ultima volta che lo hanno fatto i loro eroi non è andata molto bene), altri, affezionati a una porcheria di legge come la Bossi-Fini, se la prendono con lei perché ha detto che la clandestinità non è un reato. 
Un campionario di cazzate senza fondo, mancano quelle sui mandingo che ci fottono le donne e poi siamo a posto. Tutto per contestare un principio sacrosanto, lo ius soli, che da noi non verrà mai accettato, ma che ha consentito a tanti italiani di rifarsi una vita all'estero in paesi come gli Stati Uniti, il Canada e mezza Europa occidentale.
A questo serve la Kyenge. A farci vedere quanto siamo brutti, sporchi e cattivi. 
Oltre che bastardi, si intende.

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