martedì 23 luglio 2013

I campioni del Pd (4): Esposito, l'uomo con la Tav in testa

I parlamentari del Pd che esprimono dubbi sulla gestione del Kazakistan? "Dei fighetti". I manifestanti anti-Tav? "Delinquenti da reprimere senza esitazione alcuna", "mafiosi". La ragazza a cui i poliziotti hanno spaccato un labbro e l'hanno molestata toccandola nelle parti intime? "Giustamente manganellata" e bugiarda. 
E' un fiume in piena uno dei campioncini del Pd piemontese (quello dei Fassino e dei Chiamparino, amici della Fiat e con la vocazione a fare i banchieri, salvo figuracce epocali al telefono), tale Stefano Esposito, impiegato del pubblico impiego con un diploma di istituto magistrale (un curriculum d'eccezione), assurto alla ribalta della politica come lobbista a favore del progetto Tav per conto del Partito Democratico, che dal 2008 - grazie al Porcellum - ha potuto farlo eleggere senza che la gente sapesse nemmeno chi è. 
La sua attività parlamentare è assolutamente nulla, passando tutto il giorno su Twitter a difendersi dagli insulti dei poveri elettori del suo partito, sempre più sconvolti dallo spessore dei suoi personaggi. La tratta ferroviaria Torino-Lione è la sua ossessione, al punto da mettere sullo stesso piano i black-bloc e i valligiani della Susa, che magari qualche ragione ad essere contrari a questa enorme stronzata priva di qualsiasi utilità economica ce l'hanno. Eroicamente si schiera con la polizia, messa a guardia di un cantiere inesistente, che sfoga la propria umiliazione spaccando qualche testa. Tutto per poter spendere a favore delle aziende amiche, come la CMC di Ravenna, quei 21 miliardi di euro pubblici che ci costerà la grande impresa.
Il campione del Pd non arretra neppure un metro e invoca leggi speciali, carcere duro e fa i nomi di chi vorrebbe vedere in galera, in preda a un delirio crescente che lo rende una delle tante macchiette sul web. Una di quelle facce per colpa delle quali la destra in Italia governerà a vita.

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