mercoledì 10 luglio 2013

I campioni del Pd (3): il manesco Martino fra scudi fiscali e truffe

Nella lista dei campioni del Pd entra di diritto Pierdomenico Martino, il simpaticone che oggi in aula alla Camera ha cercato di aggredire i parlamentari del Movimento 5 Stelle che accusavano il suo partito di essersi ancora una volta prestato le chiappe alle esigenze del Banana
Ex giornalista parlamentare e portaborse del mite Dario Franceschini, che quando era capogruppo del Partito alla Camera gli versava uno stipendio impressionante, il suo operato è stato ricompensato anche con un posto sicuro in lista che gli è valso la rielezione (sesto nella circoscrizione di Lazio 1, ovvero la certezza di farcela malgrado la demenziale campagna elettorale di Bersani). 
Questo singolare personaggio non solo è manesco come un La Russa in grande spolvero (di recente ha aggredito anche un cronista del Fatto), ma è anche un'icona della ipocrisia politica: nel 2009 insieme ad altri 58 colleghi del Pd era assente in aula quando la Camera votò la pregiudiziale di incostituzionalità sullo scudo fiscale di Giulio Tremonti. Il perché si è scoperto neanche due mesi dopo, quando il nostro ha bussato alla porta di Gianfranco Lande, il Madoff dei Parioli, e... si è fatto lo scudo fiscale, rimpatriando 338.208 euro e pagando 16.910 euro di imposta. Il bello è che è rimasto anche truffato
Genio.

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