venerdì 19 luglio 2013

Il prelato allo Ior con la passione per le Guardie Svizzere, scoperto il primo bluff di Bergoglio

Papa Francesco esalta gli animi dei cattolici? La domanda è d'obbligo, perché chi diamine li capisce i cattolici. Come tutti coloro che precipitano nell'abisso della fede, che non ammette spiegazioni ma solo cieca obbedienza, paiono sempre parecchio disinformati anche sulle cose di casa loro. Poi naturalmente c'è la scandalosa stampa italiana, che si beve qualunque stronzata provenga dal Vaticano, con autorevoli firme che lodano l'atteggiamento rivoluzionario del nuovo pontefice argentino. Salvo poi fare qualche piccola marcia indietro, quando quest'ultimo va a Lampedusa e dice, signora mia, che bisognerebbe accogliere i poveri immigrati, manco fosse un esponente dei centri sociali.
Il primo bluff del Pampa è però subito venuto alla luce. Bergoglio ha chiamato a ricoprire le funzioni di prelato dello IOR, la chiacchieratissima banca vaticana, un uomo davvero degno della sua fiducia, monsignor Battista Ricca, un tipino davvero a modo che quando era in Urugay provocò un mezzo scandalo perchè era andato a vivere insieme con una guardia svizzera. Non solo, un giorno, recatosi come già altre volte in un locale di incontri tra omosessuali, fu picchiato e dovette chiamare in aiuto dei sacerdoti per essere riportato in nunziatura, con il volto tumefatto. Nell'agosto dello stesso 2001, manco fosse un film di Alvaro Vitali, ''in piena notte l'ascensore della nunziatura si bloccò e di prima mattina dovettero accorrere i pompieri. I quali trovarono imprigionato nella cabina, assieme a monsignor Ricca, un giovane''.
L'uomo giusto al punto giusto, si direbbe. E mentre l'Espresso pubblica tutta la storia dell'ineffabile monsignore, dal Vaticano fanno trapelare la velina che sottolinea come "Papa Francesco, pur a conoscenza delle accuse mosse al suo collaboratore ed avendo avuto modo di verificare se fossero consistenti o meno, ha deciso di lasciarlo al suo posto e sembra difficile che lo avrebbe fatto se ritenesse fondate le accuse di immoralità".
Una doppia morale, per uno che ha definito l'omosessualità opera del diavolo. Ma era difficile immaginare il contrario.

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