lunedì 24 novembre 2014

Renzi, ovvero come ti eludo il fastidio della partecipazione democratica

Per Matteo Renzi il fatto che in una delle regioni che aveva sempre registrato un alto tasso di affluenza alle urne siano rimasti a casa sei elettori su dieci è "una questione secondaria". Le regole democratiche sono un fastidio al quale bisogna sottoporsi, ma le vie di fuga sono sempre tantissime. Come approfittare di un bacino di simpatizzanti che ormai non distinguono più "il belìn dalla Marcia Reale" (ovvero si mettono sull'attenti al passaggio di qualsiasi testa di cazzo) e sono convinti di votare "a sinistra" perché quello strano animale di nome Pd è quel che resta delle macerie del fu Partito Comunista. Come addormentare la già non particolarmente sveglia stampa italiana, che ci ha messo lunghi mesi per annusare la sòla. Come insistere nel presentare gente impresentabile, a patto che non gli faccia ombra.

martedì 11 novembre 2014

Moncler, Prada e lo sciocchezzaio dell'industria del lusso

Che una delle pochissime trasmissioni televisive che fanno inchieste, anzi probabilmente l'unica, venga attaccata anche a colpi di insulti ci sta. Sono poche le persone che in questo paese mettono il re a nudo, facendo toccare con mano la truffa costante a cui il cittadino medio è sottoposto dai padroni del vapore, spennato peggio delle oche dei piumini Moncler. La trasmissione Report, che ha denunciato cosa ci sia realmente dietro un giacchetto che costa meno di 60 euro alla produzione e viene venduto ai gonzi daa 500 a 1.500 euro, non ha solo fatto luce sulle inutili sofferenze inflitte agli animali, che già da sole basterebbero. Ha anche dimostrato che l'industria del lusso prende i suoi clienti per i fondelli.
Oggi l'amministratore delegato di Prada, Patrizio Bertelli, non ce l'ha fatta a trattenersi e non ha trovato di meglio che dare della "stupida" a Milena Gabanelli. Il quinto uomo più ricco d'Italia, chiamato alla Leopolda a spiegare come si fanno i soldi, non ha raccontato tuttavia che il suo gruppo ha dovuto pagare 400 milioni al fisco ed è ancora indagato per evasione e alla corte di Matteo Renzi ha fatto la parte dell'imprenditore illuminato. Stamattina ha rotto gli indugi e ci ha regalato alcune perle: il tema dei maltrattamenti agli animali è "cultura del passato, ormai superata". Non solo, l'omino non capisce "la distinzione tra una gallina e una balena" e giudica "naturale che in un mondo globalizzato una impresa cerchi risorse produttive con costi più contenuti, per esempio in Ucraina o in Slovenia, e non si può impedirlo in un mercato liberale. Questo non vuol dire che noi dobbiamo fare i carabinieri sui produttori ai quali ci affidiamo". 
Ammesso che a nessuno interessi la sorte delle povere oche, la realtà è che con quei sistemi di allevamento non si realizza un prodotto di lusso, non si giustificano i prezzi imposti alla distribuzione e al dettaglio, e soprattutto non si dà lavoro in Italia. Le oche spennate, come i bambini pakistani che cuciono i palloni o gli schiavi del Bangladesh che schiattano mentre confezionano vestiti per i grandi marchi, servono a una cosa sola: aumentare i margini di profitto. Con quello che pagate un piumino Moncler, potrebbe essere prodotto non solo da noi, ma perfino in Norvegia. 

mercoledì 5 novembre 2014

Made in Italy, per reggere la "delocation" dovremmo reintrodurre la schiavitù

Fra le tante bugie che il nuovo uomo solo al comando del nostro paese racconta, quella del Made in Italy e degli imprenditori che rilanceranno l'economia è la più sanguinosa di tutti. Mai un Presidente del Consiglio aveva flirtato in modo così scandaloso con una classe imprenditoriale stracciona e poco propensa a pagare salari adeguati e tasse, nascondendosi dietro la progressiva delegittimazione dell'unico sindacato, la Cgil, che ancora non si è iscritto a busta paga della Confindustria
Contestare le riduzioni di paga, la flessibilità smodata, i licenziamenti e il crollo del potere di acquisto delle famiglie è considerato dal boy-scout Matteo Renzi un reato di lesa maestà.