giovedì 29 ottobre 2015

Tutti in balia del dilemma: meglio un wurstel o il tubo di scarico di una Volkswagen?

Meglio una salsicciata fra amici o una sniffatona del tubo di scarico di una Volkswagen per farsi venire un bel cancro? L'atroce dilemma è emerso in questi giorni con l'allarme dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo la quale un consumo eccessivo di carni lavorate può aumentare di molto il rischio di contrarre tumori. I vegetariani esultano, i produttori si incazzano, la Ministra della Salute (che si è fermata alla maturità classica) ripropone non a caso un classico per tutte le stagioni e dice che il segreto è nella dieta Mediterranea, gli squilli di tromba provocano il momentaneo calo delle vendite dei prodotti messi all'indice. Tutti a fare i dietologi, i salutisti, i quelli che lo avevano "sempre detto", la carne fa male, soprattutto se uno la mangia tutti i giorni, e buonanotte.

venerdì 16 ottobre 2015

Problemi di soldi per Bergoglio? Niente paura, c'è il Giubileo straordinario. Piccola storia di una grande truffa

Lui mica deve preoccuparsi dei cattivi burocrati di Bruxelles che gli bocciano la manovra. Se ha problemi di soldi basta convocare un bel Giubileo straordinario e di problemi deve averne, da quando lo Ior ha più difficoltà a nascondere quello che passa per i suoi conti correnti. Quella dell'Anno Santo è sempre stata una truffa per arraffare denaro ai pellegrini fin dal 1300, quando fu istituito da papa Bonifacio VIII per rimpinguare le sue casse. A Roma arrivarono centinaia di migliaia di persone, con scene da apocalisse. Lo scopo di lucro era talmente evidente che Dante scrisse che per il Papa (ancora vivo quando fu scritta la Divina Commedia) era pronto un posto all'inferno, nel girone dei simoniaci, ovvero i loschi figuri del Medioevo che facevano i soldi con il mercanteggio di finti articoli sacri. Fu talmente un successo che invece di celebrarlo ogni 100 anni come inizialmente previsto, decisero subito di indirlo ogni 50, poi ogni 33 anni (e, dal secolo successivo, ogni 25) e ne proclamarono uno straordinario nel 1390.

Ogni religione ha sempre avuto una gran fame di soldi. E tanta fame aveva ai tempi di papa Wojtila l'anticomunista, quando il Vaticano, ammettendo le proprie colpe, negoziò con il governo italiano il pagamento di 244 milioni di dollari per i danni derivati dal fallimento del Banco Ambrosiano. Come spendevano i soldi oltretevere? Finanziando l'organizzazione sindacale Solidarnosc in Polonia, per compiacere il rintronato parroco di campagna salito al trono dopo la strana morte di Giovanni Paolo I, completamente soggiogato da Paul Marcinkus, l'arcivescovo nato nello stesso paese di Al Capone non certo per caso.

Il Giubileo straordinario del 1983 mise una toppa a colori sulla questione, quasi in sordina. Ma è nel 2000 che si è assistito alla trasformazione scientifica di questo evento in una gigantesca macchina per incassare denaro, che al gesuita Bergoglio - al di là di un terzomondismo e pauperismo di facciata - interessa eccome. Un merchandise pacchiano e oltraggioso con orologi, braccialetti, felpe, papal card, diffuso a macchia d'olio grazie a contratti milionari con le aziende (tenute al segreto) che hanno portato nelle tasche del Papa centinaia di miliardi di vecchie lire e le indulgenze concesse perfino a chi passava per Fiumicino e versava un obolo alla cappella dell'aeroporto. 

Nel 2000 fu un affare per tutti. Quelli che come al solito fecero le creste sugli appalti e pagarono mazzette, i corrotti e i corruttori, ma anche per l'economia nazionale, con una crescita record del pil che spinse l'Italia ai livelli della Germania. Il problema qui alle nostre latitudini è che come al solito la macchina non funziona se non si oliano gli ingranaggi, se non si versa l'obolo non solo a San Pietro ma anche a tutti gli affaristi che si nascondono dietro la fede, o la  superstizione, della gente e naturalmente alla politica. Ecco spiegata l'improvvisa antipatia del Papa verso il sindaco marziano e il rapidissimo colpo di mano con cui il Presidente del Consiglio ha sgombrato il Campidoglio da una presenza pericolosa. Ora ci sarà il Commissario, il "dream team" e qualche centinaio di milioni di euro da investire in lavori che nel migliore dei casi verranno effettuati male e sarà necessario rifare. 

Non sarà che invece della lobby gay ad agitare i sonni di Bergoglio sono i 1.600 conti correnti che lo Ior ha dovuto chiudere perché intestati a persone che non ne avevano diritto? Come l'ex "gentiluomo" del Vaticano Angelo Balducci, finito nei guai giudiziari per gli appalti del G8 della Maddalena e per i Mondiali di Nuoto, che dall'Istituto della Santa Sede faceva passare tutti i suoi proventi. o come avvenne nel 1993 quando per lo Ior transitarono gli oltre cento miliardi di lire della "madre di tutte le tangenti", quella di Enimont? Per non parlare degli abnormi risarcimenti finanziari che le diocesi di mezzo mondo hanno dovuto sborsare per aver coperto le nefandezze dei preti pedofili. 

Certe cose non si possono più fare. Gli appalti truccati e l'obolo al Vaticano, invece, vanno alla grandissima. 

mercoledì 14 ottobre 2015

Cene e scontrini, come ai tempi di Craxi la stampa italiana al servizio del potente di turno

Se fosse vivo nel suo esilio da pluripregiudicato di Hammamet, Bettino Craxi sarebbe furibondo. Il suo personale disegno di stravolgere la costituzione, facendo a pezzi i sindacati e i partiti di sinistra, per consentire agli affaristi di guadagnare sempre più soldi (e girarne una cospicua parte nelle sue tasche) sta trovando finalmente una realizzazione grazie alle "riforme" inventate da un Primo Ministro abusivo, un impresentabile e un ex Presidente della Repubblica, che in fondo di Craxi era un gran sodale. Naturalmente, oggi come allora, un ruolo importante lo gioca la stampa, ancora una volta genuflessa. 

venerdì 9 ottobre 2015

Marino e l'indice di ricattabilità di chi fa politica: dopo il clown riparte il saccheggio di Roma

Fra le poche cose intelligenti e soprattutto vere pronunciate da Giuliano Ferrara, c'è quella secondo la quale per fare politica bisogna essere ricattabili. Altrimenti il sistema non ti ammette fin dall'inizio e il caso di Ignazio Marino sembra confermare questa teoria. Il chirurgo marziano era solo vagamente onesto e capace, ma estremamente narcisista, uomo di D'Alema e alla fine anche incredibilmente stupido. Per questo quella banda che è diventata il Pd fin dai tempi della sua fondazione lo ha accettato come candidato dell'ultima ora per il Campidoglio: non aveva nessuno e, ancora meglio, sapeva di potergli sfilare lo scettro di mano a comando come e quando avesse voluto. Sono stati due anni di stillicidio, in cui la stampa e il web hanno fatto a gara a chi la sparava più grossa contro il povero Ignazio, imputandogli qualsiasi nefandezza. Giornali che fanno l'interesse dei vecchi palazzinari romani e che magari prima hanno appoggiato la giunta di Gianni Alemanno, che ricordiamolo sempre, rischia un processo per corruzione (prendeva lui i soldi della Coop di Buzzi) ed è tuttora indagato per associazione mafiosa. Contro il "Nerone della destra sociale" bastava un volto un po' meno trucido e un nome meno sputtanato per vincere ed ecco la soluzione: l'allegro chirurgo Ignazio, il clown giusto al posto giusto, al momento giusto. 

mercoledì 7 ottobre 2015

All'armi siam renzisti: emergenza Isis, le bombe della Pinotti contro Padoan

La cosa l'ha buttata lì il Corriere della Sera. L'Italia sarebbe pronta a partecipare ai bombardamenti in Iraq contro i presunti obiettivi dei terroristi dell'Isis, magari anche bypassando l'approvazione del Parlamento. I nostri valorosi Tornado, non si sa bene se su richiesta degli Stati Uniti o meno, passerebbero da ricognitori a bombaroli nel nome della Santa Alleanza contro Daesh, il nome arabo dei tagliagole del Califfo nero. La ministra della Difesa, Roberta Pinotti, dopo aver incontrato a Sigonella il nuovo capo del Pentagono, ci fa sapere che il governo italiano condivide la posizione degli alleati che fanno parte della coalizione anti Isis in Iraq sulla necessità di potenziare gli sforzi nella guerra, ma che ancora non ha preso una decisione, altrimenti - che diamine - ne avrebbe informato il Parlamento.
Anche la guerra, ai tempi di Matteo Renzi, prende delle pieghe grottesche e ridicole.

lunedì 5 ottobre 2015

Peggio della sinistra c'è solo la destra: la fine indecorosa dei post-fascisti berlusconizzati

Intrighi sottobanco, saluti romani, boia chi molla e grida di venduti. E' il caravanserraglio di quel che resta della destra italiana dopo il passaggio di Silvio Berlusconi: in campo sono rimaste solo figure ridicole pronte ad accoltellarsi per mettere le mani sul prezioso patrimonio ereditario della defunta Alleanza nazionale e dell'ultradefunto Msi. Si tratta di 180 milioni in immobili e 60 milioni in conti correnti, che nel fine settimana all'hotel Midas di Roma (dove un tempo teneva banco Bettino Craxi) i reduci del post fascismo hanno cercato di contendersi assieme all'utilizzo del simbolo. 

venerdì 2 ottobre 2015

Marino: un asino in mezzo ai suoni alle prese con la grande cupidigia della destra e del Papa

Il sindaco di Roma ha dimostrato di non essere propriamente un fulmine di guerra ed è diventato da mesi il bersaglio preferito dei soliti noti saccheggiatori di Roma, dai palazzinari alla destra paramafiosa, dagli affaristi delle cooperative (rosse, nere, a colori) fino naturalmente ai preti. Per quanto non sembri sempre presente a se stesso, Ignazio Marino, è uscito sostanzialmente indenne dalle indagini di Mafia Capitale, che hanno invece rivelato come gli entourage dei due sindaci precedenti, Veltroni e Alemanno, fossero con le mani in pasta fino ai gomiti. Ma la sua ansia da prestazione, nel tentativo di accreditarsi come bravo cattolico (un morbo che in passato aveva già rovinato il povero Rutelli), lo sta definitivamente rovinando. 
Il Papa dal volto buono, infatti, gli ha tirato un vero scherzo da prete. A metà marzo, nel pieno della bufera delle indagini sul Cecato e i suoi degni compari e con i giornali che traboccavano di storie di episodi di corruzione che avevano di certo investito anche il mondo cattolico, il pampa Bergoglio ha annunciato a sorpresa un Giubileo straordinario, così, come ai vecchi tempi, quando Roma era "cosa loro".