venerdì 21 giugno 2013

Altro che statista, Silvio ha un piano: lo sta studiando la Cancellieri

Impossibile credere all'ottimismo sparso a piene mani da Enrico Letta sulla durata del governo. A parte i resoconti pilotati che vogliono un Silvio Berlusconi illuminato dal senso di responsabilità dopo aver incassato un'altra sconfitta sul fronte giudiziario, la realtà che emerge è quella di un Pdl in fibrillazione perché si sente tradito dal Presidente della Repubblica, che non avrebbe rispettato i patti (!). 
A sostenerlo non sono solo indiscrezioni giornalistiche, ma anche le dichiarazioni di qualche colonnello del Cavaliere, che vorrebbe far morire Sansone con tutti i filistei di fronte allo tsunami di sentenze che potrebbe travolgere il proprietario del centrodestra, dal caso Ruby al lodo Mondadori, dalla compravendita dei parlamentari alla  Cassazione che potrebbe cacciarlo dal Parlamento.
Dopo una ventina d'anni di esperienza e di porcate, è facile intuire che Berlusconi, se non ha ancora scaricato il "governo del fare" è perché nutre ancora fiducia sulle possibili vie d'uscita. Una potrebbe essere quella di confidare proprio nella Cassazione, dove di recente i magistrati di centrodestra, in una riunione del Csm presieduta da Napolitano (un caso?), hanno eletto alla presidenza Giorgio Santacroce, vecchia conoscenza di Cesare Previti con il quale si "attovagliava" spesso. L'altra è nelle mani della ministra della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, pronta a usare l'escamotage del sovraffollamento delle carceri per salvare le chiappe a un po' di colletti bianchi.
E' noto a tutti coloro che siano dotati di un minimo senso del ridicolo, che gli istituti di pena si riempiono soprattutto di poveri sfigati, incastrati dalle due peggiori leggi criminogene, razziste e anticostituzionali firmate da Gianfranco Fini (fortunatamente scomparso dalla scena politica), una sulla droga insieme a Carlo Giovanardi (un nome una garanzia) e una sull'immigrazione, siglata in coppia con Umberto Bossi, leader dell'unico partito razzista finito al governo in un paese della Ue, anche lui politicamente morto dopo che tutta la famiglia è stata pescata ad attingere a piene mani dai fondi del partito (quello che si scagliava contro Roma ladrona).
Ma tranquilli, nessuno ha in mente di mettere mano a questi obbrobri. 
Il piano è quello di salvare Silvio, come fu fatto in passato per i notabili democristiani pescati con le mani nella marmellata dalle inchieste di Tangentopoli. La brillante idea della Cancellieri sarebbe quella di riesumare l'amnistia approvata nel 1998, che salvò dal carcere l'ex tesoriere Citaristi, 'o ministro Pomicino e l'ex segretario Forlani. Allora bastò scrivere che veniva risparmiato il carcere a tutti coloro che avevano subito una condanna inferiore ai tre anni. 
Con il Caimano, purtroppo, tutto questo non basta: serve qualcosa di più forte, tipo la concessione dei domiciliari a chi ha compiuto 70 anni (a prescindere dal suo stato di salute) e l'innalzamento a quattro anni della pena minima oltre la quale si finisce dietro le sbarre. I problemi di Berlusconi evidenziano ancora una volta il concetto classista di questi giuristi un tanto al chilo: con il capolavoro della Cancellieri, infatti, grazie anche all'applicazione dei benefici della pur sacrosanta legge Gozzini e quelli previsti per la buona condotta (45 giorni in meno per ogni anno di condanna) uscirebbero immediatamente dal cercare i poliziotti condannati per l'ignobile omicidio di Federico Aldrovandi, mentre rimarrebbero dentro i "clandestini" fermati senza permesso di soggiorno e accusati di "false dichiarazioni a pubblico ufficiale".
Tutto questo per salvare Silvio, che con l'indulto vedrebbe scomparire anche la pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici. Naturalmente con il consenso del Pd.

1 commento:

  1. HA un piano.???

    Aperiamo che sia la chitarra di Jonni Guitar.!

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