lunedì 30 settembre 2013

Tutti contro tutti: il gran casino prodotto dal governo del Presidente

Ormai siamo al caos. Dopo mesi di buffonate e discorsi in favore della coesione e della reponsabilità, il tempo - che è notoriamente galantuomo - ha finito con il dare ragione a chi sosteneva che un governo con il partito del Caimano non era solo immorale, ma anche inutile. Che Silvio Berlusconi avrebbe fatto saltare il banco di fronte alle sue vicissitudini giudiziarie doveva essere chiaro a tutti, dopo vent'anni di disastri combinati solo per salvaguardare il suo interesse. Ma il Presidente dall'alto del Colle monitava contro tutto e contro tutti, invitando anche la stampa a chiudere la bocca, con il solito piglio di chi la Costituzione non è che la prenda mai molto sul serio. E i giornali gli davano retta, a costo di perdere copie su copie, da quando il Capo dello Stato ha obbligato il Pd a suicidarsi sostenendo il governo Monti e poi infierendo sul cadavere della sinistra con l'esecutivo affidato al nipote di Gianni Letta (che infatti, contando molto più del nipote, è salito lui al Quirinale per parlare della crisi e non si sa bene a che titolo, se non come tutor del povero Presidente del Consiglio). 
Oggi, improvvisamente, tutti scoprono che Berlusconi è un pazzo irresponsabile. Napolitano piange sul latte versato e perfino all'interno del Pdl, dove la componente democristiana, assai poco avvezza a mollare le poltrone, non sembra molto d'accordo con le dimissioni di massa, preannunciando nuove spensierate alleanze perfino con uno come Angelino Alfano, passato dal suo ruolo di yesman del Cavaliere a moderato statista. Il giornale della famiglia di Berlusconi ha iniziato subito a sparare contro i traditori, con il conseueto metodo Boffo, mentre nel Pd il povero Letta viene sbugiardato da chi qualche tempo fa aveva proposto l'abolizione del Porcellum con il ritorno al maggioritario e non aveva trovato l'appoggio di nessuno, in quel partito fantasma. 
E' casino, casino allo stato puro, senza neanche un'idea di come uscirne, a parte il solito sistema Scilipoti: la compravendita. Il capolavoro dei moderati e dei responsabili, che come al solito si dimostrano anche terribilmente inadeguati, oltre che vecchi fuori e dentro.

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