venerdì 6 settembre 2013

Il rapper Moreno e la decadenza della sinistra

Io sono diventato un estremista di sinistra (almeno stando a quello che è il pensiero dominante) per colpa della musica. Non ho frequentato sedi di partito, provengo da un ambiente stucchevolmente borghese, ho fatto tutto il mio ciclo di studi in una tipica scuola cattolica, gestita male e amministrata peggio. Ma mi piacevano il rock, lo ska, il punk e il reggae e ai miei tempi, quella roba lì si ascoltava solo a sinistra. 
Alle Feste dell'Unità partecipavano sempre grandi gruppi, soprattutto a quelle della regione Emilia Romagna, ma anche a Roma non si scherzava: nel 1984 in uno spazio all'aperto all'Eur dove ora sorge un enorme centro commerciale suonarono i Clash, che vabbè... non erano più i veri Clash, ma sempre un gran bello spettacolo da vedere. Nel 1992 a Modena fu la volta dei Pink Floyd, che vabbè... non erano più i veri Pink Floyd ma in Italia non suonavano più da una vita, da quando avevano sperimentato l'accoglienza tipica di Napoli, con un intero camion di strumentazione spartito nel nulla ai tempi del loro "Live a Pompei". E prima ancora mille altre feste, con gruppi italiani che all'epoca potevano competere con le band inglesi e americane, gente come Eugenio Finardi, gli Area, la Pfm e il Banco, Edoardo Bennato, che poi da quei festival si dissociò polemicamente. 
A Correggio un anno ci furono anche i Jethro Tull, che siccome nelle loro canzoni parlavano di valhalla, gnomi e atmosfere fiabesche, in Italia passavano per un gruppo di destra quando erano invece dei clamorosi fricchettoni. 
Insomma, la musica era di sinistra. Perché sì, so che è difficile crederlo, ma la sinistra esisteva.
Oggi la Festa Nazionale dell'Unità a Genova si concluderà con un concerto del rapper Moreno, il nuovo prodotto da scaffale del supermercato partorito dalla premiata ditta Mediaset e da Maria De Filippi, il solito ragazzino dai brutti tatuaggi con un singolo in classifica destinato a scomparire rapidamente nel giro di pochi mesi. Ma lui si crede un vero artista e ha subito preso le distanze da questi antipatici comunisti. Con la Festa dell'Unità e con la sinistra non ha proprio niente a che fare, sia chiaro. "La mia musica non c'entra nulla con il Pd". 
Non diffamiamolo, altrimenti è capace pure che parte la querela.

2 commenti:

  1. Insomma "pecunia non oleat" da Pd si fa pagare però si dissocia...vabbè...

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  2. Ecco. E' l'idea che il Pd lo abbia addirittura pagato che mi sconvolge di più.

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