venerdì 27 settembre 2013

La Chiesa ha evaso 4 miliardi e lo Stato non li rivuole indietro

E alla fine arrivò la rivelazione decisiva: la Chiesa deve allo Stato quattro miliardi di euro di Ici non pagata fra il 2006 e il 2011 e il nostro Stato non li rivuole indietro. La bugia grossolana della sussidiarietà, dietro la quale si nascondono coloro che fanno affari su ospedali e conventi (basta vedere come sono gestiti, alla faccia di papa Francesco), era stata messa in discussione in sede europea dai ricorsi avanzati da scuole private non confessionali, asili e impianti sportivi privati e l'Unione Europea ha bollato l’esenzione dall’Ici della Chiesa per gli immobili non di culto com un illegittimo aiuto di Stato. 
Solo che, come scrive Repubblica, l'ex presidente del Consiglio, Mario Monti, il tecnico banchiere bocconiano col loden, dopo aver sbandierato l'equità fiscale, ha fatto sapere alla Ue che la cifra non poteva essere calcolata e che era di fatto inesigibile. A Bruxelles se la sono bevuta e non hanno proceduto a sanzioni.
E invece è una balla pazzesca. L'Anci, l'associazione dei comuni italiani, sempre a corto di quattrini e così avari di servizi nei confronti della cittadinanza valuta che le entrate dell'Ici sugli immobili riferibili ad enti no profit (no profit una sega) e per lo più alla Chiesa, siano di pari 600-800 milioni l’anno. Moltiplicati per sei annualità, fanno la bella cifra di 4 miliardi. Basterebbero a evitare il rincaro dell'Iva per quattro anni, oppure a cancellare la rata di Natale dell'Imu e insieme riportare il rapporto fra deficit e pil sotto il tetto del 3%.
Nè a Monti, nè tantomeno a Letta, che in parrocchia ci è cresciuto e si è costruito una carriera di stipendiato a vita, interessano quei soldi. Meglio prenderli dalle nostre tasche che toccare i soldi dei preti.
Che, detto per inciso, dal titolare della ditta in poi non hanno mai dato a Cesare quel che è di Cesare.

Nessun commento:

Posta un commento