lunedì 4 novembre 2013

Ridurre le spese per le armi? Come siete "semplicistici", dicono i piazzisti

In Italia non c'è niente di più inutile delle Forze Armate, che al massimo vengono mandate a spalare il fango durante le alluvioni e per simili compiti non hanno certo bisogno delle armi di ultima generazione che per oscuri accordi continuiamo a comprare a man bassa. Oggi, per festeggiare la Giornata dei bambocci in divisa, il presidente Giorgio Napolitano ha avuto il coraggio di dire che "non possiamo indulgere a semplicismi e propagandismi che circolano in materia di spesa e di dotazioni indispensabili per l’esercito" e che non bisogna neanche discutere "di una riduzione in generale dell’impegno dell’Italia, sul piano militare, al servizio della Comunità internazionale". Il che tradotto dal cinico politichese significa che la crisi la possiamo tranquillamente continuare a far pagare ai lavoratori e ai pensionati, non certo ai fabbricanti di armi. 
Tanto per ricordare due-tre cosette all'anziano guerriero, la spesa militare italiana in rapporto al pil è più o meno in linea con quella di altri paesi europei, leggermente superiore rispetto a quella della Germania (che è l’1,4%) e inferiore a quella della Francia (2,3%). La differenza però risiede nel fatto che da noi i soldi buttati in strumenti di morte sono più o meno gli stessi di quelli impegnati per la protezione civile, dove gli altri paesi arrivano a spendere anche il 4,5% in piu' in rapporto al pil.
Degli F-35 si è parlato molto e nessuno è ancora riuscito a capire a cosa servano - se non a riempire la casse di aziende come Finmeccanica e Lockheed - a parte il ministro ciellino Mauro che ne è diventato addirittura testimonial, parafrasando una celebre frase latina (si vis pacem, para bellum), pare - come nella migliore tradizione dei suoi amici e sodali - a sua insaputa. Come nessuno riuscirebbe mai a giustificare 12 anni di insensate guerre in Iraq e in Afghanistan, dove continuiamo a buttare soldi per fare strage di civili e abbiamo trasformato i due paesi in polveriere senza speranza.
Altro che leggerezza. Il semplicismo propagandistico è proprio quello di chi continua a giustificare la guerra, facendo il piazzista di armi.

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