mercoledì 27 novembre 2013

In un paese normale ora a Palazzo Grazioli arriverebbero i carabinieri

E' finita come si sapeva che sarebbe finita. La decadenza del Caimano, impallinato da una lunga sequela di problemi giudiziari, come capita spesso a chi fa della violazione della legge una ragione di vita, è l'ultimo atto di una lunga commedia, tipicamente italiana o il primo atto di un loop infinito? Secondo i sondaggi, qui da noi una persona su cinque lo voterebbe ancora e non si capisce che cosa dovrebbe mai succedere per convincere questo esercito di fedelissimi a scaricarlo definitivamente, dopo vent'anni di nulla che non fossero i cazzi suoi.
Del resto, in un paese normale ora a Palazzo Grazioli arriverebbero i carabinieri. Invece si sono aperti i dibattiti sull'opportunità o meno di eliminarlo per via giudiziaria, come se il consenso elettorale potesse giustificare un crimine.

3 commenti:

  1. A qaundo un'arresto e un carcere.

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  2. "POPOLO BUE"!
    Non siamo capaci di autodeterminarci ma vogliamo sempre un capo-popolo che ci arringa.
    Se c' é una legge essa va rispettata da tutti, sopratutto da quelli che siedono in parlamento, poichè sono loro che fanno le leggi, ma sono i primi a non volerle rispettare, per cui hanno bisogno dell' immunità parlamentare.
    Se questo è la politica in Italia mi rifiuto di votare.

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  3. Si nascondono dietro il consenso ma per 10(?) milioni che lo votano ce ne sono 30 che lo vogliono in galera conteranno qualcosa o contano solo i 10(dieci? ma non erano 8 scarsi???)

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