giovedì 28 novembre 2013

Berlusconi, papa Francesco gli telefoni. Gli amici si vedono nel momento del bisogno

Alla faccia del corto circuito mediatico, nel caravanserraglio che ha fatto da contorno alla decadenza di Silvio Berlusconi si tenta l'ultima carta: l'appello a papa Bergoglio, che hai visto mai magari una telefonata a Palazzo Grazioli ci scappa. La patetica figura della fidanzata del boss, intervistata nientepopodimeno che dal Corriere della Sera, che l'ha resa protagonista della politica insieme a quello sgorbio del cane Dudù, la spara grossissima: "Lancio un appello a papa Francesco. Un appello affinché mi riceva e ascolti la storia di Berlusconi. La grazia? Avevo pensato di scriverla io, la lettera. Anche i figli erano d’accordo. Avevo pensato di andare al Quirinale da Napolitano. Poi ho capito che avrei trovato le porte chiuse", dice l'ex succhiatrice di calippo Francesca Pascale affranta dal destino cinico e baro. Mannaggia alla legge Severino e a chi l'ha pensata. "Il primo sbaglio, ancora prima della sinistra, l’ha fatto il Pdl. Maledetto il giorno in cui l’hanno approvata, quella norma".
Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che un giorno anche il padrone d'Italia avrebbe dovuto rispettare una legge. Roba da non credere. 
Però il Papa faccia davvero qualcosa. Nessuno è stato fedele al Vaticano come Silvio e i suoi sodali, anche quelli a fasi alterne. Degli amici e benefattori bisogna ricordarsi, anche e soprattutto nel momento del bisogno.
 

3 commenti:

  1. "l'ex succhiatrice di calippo" mi ha steso XD

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  2. PASCALI MA VAFFANCULO

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  3. sei lesbica,hai solo di bisogno dei soldi di B...............
    non ti vergogni a chiedere aiuto al Papa..................
    vai lavorare e impara a rispettare quelli che veramente hanno di bisogno.

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