Preso con le mani nel sacco. Mentre il Pd si arrovella sulla questione dell'acquisto dei cacciabombardieri, un cablo di WikiLeaks rivela che tra gli sponsor più accesi degli F-35 c'era la sinistra e in particolare Marco Minniti, senatore dalemiano, attuale
sottosegretario con delega ai servizi segreti (siamo in otime mani, direi). Nel marzo del 2006, mentre Prodi e il centrosinistra stanno per tornare al governo, gli americani si preoccupano: che ne sarà della Nato, delle truppe in Afghanistan, degli F-35, dei tanti favori e piaggerie tributati all'amico Bush dal Cavaliere? Cosa faranno questi terribili "comunisti" al governo? A tranquillizzarli c'è Minniti, figlio di un pilota dell'aeronautica militare, che li accoglie in un ufficio "pieno di modelli di aerei e cimeli Nato".
Fra aeroplanini e reliquie di guerra, l'ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con Massimo D'Alema e sottosegretario alla Difesa con Giuliano Amato, garantisce che la "stretta relazione" fra l'Italia e gli Stati Uniti avviata da Berlusconi fra una bistecca e l'altra nel ranch del presidente texano, non verrà messa da parte. Ampie rassicurazioni anche su Afghanistan e F-35 per i quali "aveva firmato personalmente l'accordo che impegna l'Italia". Il guerriero de' noantri, scrivono i funzionari di Washington, ha "ricordato con orgoglio che il Ministero della Difesa era sul punto di firmare quello che ha definito come una grande espansione degli accordi sul trasferimento di tecnologia militare con il Pentagono alla fine del governo guidato da Massimo D'Alema. Ha espresso quello che è sembrato un desiderio personale di riavviare i negoziati per quell'accordo".
Minniti, detto Lothar (come l'assistente di Mandrake), è un "nostalgico" delle belle guerre andate, dei tempi in cui era lui stesso "a coordinare il coinvolgimento militare dell'Italia nei Balcani con gli Stati Uniti e la Nato", quando in palese violazione della Costituzione e degli stessi accordi Nato i nostri caccia bombardavano la Jugoslavia.
Le tristi miserie della sinistra italiana.