mercoledì 5 giugno 2013

Il nuovo braccio violento della legge ai tempi delle larghe intese, botte a Terni e assoluzioni nel caso Cucchi

In Italia da pochi giorni abbiamo un nuovo Ministro dell'Interno e un nuovo capo della polizia. Per chi non se ne fosse accorto, stamattina a Terni prefettura e questura hanno inaugurato il nuovo corso facendo caricare una manifestazione dei lavoratori dell'acciaieria Thyssen. Botte da orbi e testa spaccata da una manganellata per il sindaco della città, Leopoldo Di Girolamo. Non si era mai visto niente del genere. Qualche esponente del Pd, come il viceministro dell'Interno Filippo Bubbico, ha balbettato qualcosa a proposito dell'accertamento delle responsabilità, ma sempre, per carità, in difesa dei valorosi uomini in divisa, che in Italia vanno assolti a prescindere.
La prova di come funziona "l'accertamento delle responsabilità" qui da noi è arrivata qualche ora dopo:  al processo per la morte di Stefano Cucchi, il ragazzo massacrato di botte in carcere vengono assolti gli agenti della polizia penitenziaria accusati di averlo fatto a pezzi e vengono condannati, con pene ridotte e la sospensione della condizionale, i medici che non lo hanno soccorso. 
Capolavori di una democrazia totalmente incompiuta. 


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