mercoledì 9 ottobre 2013

Qualcuno davvero crede che a Napolitano interessino le condizioni dei detenuti?

La situazione delle carceri italiane è così vergognosa, che utilizzarla come scusa per salvare Silvio Berlusconi dovrebbe far vergognare ancora di più. Alla fine del 2011 - secondo gli ultimi dati dell'Istat - erano detenute nelle carceri italiane 66.897 persone,  molte di più della capienza degli istituti di pena, pari a 45.700 posti. Dal 2000 la popolazione carceraria è aumentata del 25,7% grazie alle politiche repressive adottate dai governi di destra sulla droga e sull'immigrazione. Per reati legati agli stupefacenti, spesso possesso di piccole quantità ma recidivo, sta dietro alle sbarre oltre un terzo dei detenuti italiani (27.459) , la maggior parte di coloro che sono  entrati nelle carceri nel 2011 era in attesa di giudizio e soltanto il 10% aveva una condanna definitiva.
Basterebbero queste cifre per capire dove si può intervenire per evitare il sovraffollamento delle carceri, dall'accelerazione dei processi alla depenalizzazione di tanti piccoli reati, come il possesso di droga o l'immigrazione clandestina, ma anche il piccolo spaccio, visto che gli immigrati che vendono droga lungo le strade del nostro paese di certo non lo fanno per conto proprio e altrettanto sicuramente non se la portano da casa loro.

Ma un dibattito simile, in Italia, è ovviamente impossibile, perché bisognerebbe fare piazza pulita di leggi come la ex Cirielli sulla recidiva, dei pacchetti sicurezza di Maroni, delle leggi Bossi-Fini e Fini-Giovanardi (sì, l'ex missino verrà sempre ricordato per queste due schifezze). Meglio allora rivestirsi di buonismo nelle occasioni che contano. E così il Presidentissimo ha scelto proprio il momento giusto per suggerire l'amnistia, perché i detenuti che interessano sono solo quelli di un certo tipo, come banchieri, imprenditori, politici corrotti e manager pubblici e privati che hanno lucrato su ogni singolo affare, su ogni singolo euro.  E che grazie all'amnistia si rifarebbero una verginità insieme al re del bunga-bunga.
Per carità, honi soit qui mal y pense, chi non è d'accordo con il Capo dello Stato è uno "sfascista" che "se ne frega della gente". Non fate i soliti comunisti, anche se il comunista era lui. Lo so che è difficile credergli, visto che la sua proposta giunge dopo una serie di interminabili colloqui al Quirinale con lo zio del Presidente del Consiglio, e anche perché quello scemo di Berlusconi non si sta zitto e scopre subito il gioco, lamentandosi di una certa tardività dell'intervento di salvataggio.
Ma qui va così. E' un paese per gonzi.

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