venerdì 4 ottobre 2013

Le banalità del Papa sul matrimonio: mamme e mogli a stirare camicie

Oggi ho subito una punizione. Un mio collega che seguiva l'intervento di papa Francesco ad Assisi è stato tutto il tempo con la televisione accesa a tutto volume in ufficio. Io non volevo, lo giuro, ma sono stato costretto a sentire. E le banalità di cui è stato capace affrontando una questione seria come la famiglia mi hanno fatto un certo effetto, soprattutto considerato la grande stima di cui sembra godere. 
Prendendosela con la "cultura del provvisorio", Bergoglio ha parlato dei giovani che hanno osato dire "restiamo insieme finché dura l'amore", accusandoli di egoismo. Poi ha esaltato la verginità e il celibato dei preti (contento lui, chissà gli altri) e ha raccontato una storiella su una madre che si sarebbe lamentata con un sacerdote per il fatto che il figlio di trent'anni con una "bella fidanzata" (magari se era una cessa poteva pure essere perdonata) non si decideva a sposarsi, sentendosi rispondere: ''Smetta di stirargli le camicie". Grandi risate e applausi per una analisi socio-politica degna del personaggio. 
E' infatti noto che la scarsa propensione al matrimonio dei giovani di oggi sta tutta nel privilegio di avere le camicie stirate dalla mamma. E che i giovani maschi non abbiano paura: il matrimonio serve a questo, a farsi stirare le camicie dalla moglie, con la quale bisogna fare tanti figli e rimanere insieme anche se ci si odia. 
"La società in cui voi siete nati privilegia i diritti individuali piuttosto che la famiglia, le relazioni che durano finché non sorgono difficoltà", ha detto il pampero.
E meno male, vivaddio. 

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