Il governicchio del rottamatore non ha proprio potuto evitare di nominare un garante degli accordi, politici ed economici, firmati dall'Italia nei confronti degli Usa, dalle sanguinose e costosissime guerre scatenate in giro per il mondo dallo Zio Sam ai mitici F-35, anche loro costosissimi e pare anche poco funzionali. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con la delega ai servizi segreti sarà ancora Marco Minniti, ex consulente di Massimo D'Alema, il cui ruolo di lobbysta per conto di Washington è emerso dai cablo diplomatici svelati da WikiLeaks, dei quali mi sono occupato su questo blog in un post di poco meno di un anno fa. L'accordo per il quale abbiamo già speso 3,4 miliardi di euro – e altri 10 dovremo sborsarne – per macchine da guerra che sarebbero incostituzionali a prescindere, porta infatti la sua firma ed è garantito anche da un'altra figura del governo Renzi, la ministra della Difesa, Roberta Pinotti, che è una delle più accanite sostenitrici del programma, malgardo un passato di scout pacifista (vatti a fidare degli scout).
Il perché naturalmente è legato ai soldi: lei è di La Spezia e in Liguria si trova la maggioranza del comparto industriale bellico del nostro paese.
E in culo ai pacifisti.