mercoledì 5 febbraio 2014

Il nuovo corso di papa Francesco? Sui preti pedofili sono ancora tutti ratzingeriani

Il nuovo corso di papa Francesco che tanto appassiona i nostri intellettuali di diversa bandiera è molto al di là da venire, ammesso che il buon Bergoglio non sia come vuole la tradizione gesuita, un abile imbonitore fedele alla linea. Un bell'esempio è venuto oggi dal rapporto della Commissione Onu che si occupa dei diritti dell'infanzia, nel quale si accusa la Santa Sede di aver permesso ai suoi preti di abusare sessualmente di decine di migliaia di bambini e ragazzi e si chiede “l’immediata rimozione” dei responsabili di quegli atti, che dovrebbero essere “consegnati” alle autorità civili, oltre all’apertura degli archivi sui pedofili e sugli uomini di chiesa che hanno coperto i loro crimini. 
Niente di nuovo, si dirà. Il fatto che la Chiesa abbia coperto per anni simili sconcezze, sottraendo a pesanti pene carcerarie personaggi che definire mostri è anche un eufemismo, era noto da tempo. Il problema è casomai accettarlo, estirpare le mele marce e magari, con tutti i soldi che si hanno a disposizione, pagare anche i danni alle vittime.
Uno pensa, mo' c'è papa Francesco, vedrai che gli fa ai preti pedofili. 
E invece dal Vaticano arriva una risposta stupefacente. Siccome le Nazioni Unite hanno contestato al Papa una violazione della Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia, la Santa Sede ha risposto in un comunicato che quello dell'Onu è "un tentativo di interferire nell'insegnamento della Chiesa Cattolica". 
Davvero, hanno scritto questo. Direi che ogni ulteriore commento su quali siano gli insegnamenti della Chiesa Cattolica diventa superfluo.

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