lunedì 24 febbraio 2014

L'Italietta del neo premier: ora e sempre, "viva il parroco"

Altro che rinnovamento. L'Italietta del neo presidente del Consiglio Matteo Renzi assomiglia al piccolo mondo antico di una volta, con grande attenzione per militari, preti e autorità in generale. Ieri, ci ha informato con dovizia di particolari la stampa del nuovo regime, l'ometto forte della politica italiana era a casa sua a Pontassieve dove insieme alla famiglia si è fatto ovviamente vedere a messa, anche se le cronache riferiscono che è entrato in chiesa una decina di minuti dopo l'inizio della funzione, che non è bello. "Erano tutti lì ad aspettarlo sul sagrato", scrive estastico il Corriere della Sera, rendendo noto che il passo del Vangelo scelto dal parroco era "secondo Matteo" ed era quello in cui si invitano i cristiani a porgere l'altra guancia e ad amare i propri nemici. Chissà che intendeva dire il prete, però, perché finora Matteo di schiaffi ne ha dati molto di più di quanti ne abbia presi. Alla faccia dell'altra guancia. 
L'importante è comunque rassicurare l'opinione pubblica che Renzi va a messa la domenica, fa la comunione (sul Corriere campeggiava una enorme foto del premier che riceve l'ostia) e come primo atto della sua presidenza ha telefonato ai marò italiani processati per omicidio in India. 
Il governo del fare (cose di cui non frega una mazza a nessuno). 

1 commento:

  1. L’Utopia che vorrei
    Semplice licenzierei tutti i Parlamentari onorevoli e senatori compresi i partiti che li rappresentano
    Io paragonerei L’Italia ad una grossa azienda che non ha bisogno di partiti per essere amministrata
    Ma di un Amministratore Delegato (Eletto dal Popolo)con l'obbligo di stipulare una assicurazione di tasca sua( Con durata quinquennale ) se i conti annuali risulteranno in regola. gli verrà rimborsata.
    Se i conti non tornano ? chi ha sbagliato pagherà i danni creati e il costo delle elezioni di tasca sua
    Il tutto vale anche per i presidenti Regionali e i Sindaci anche loro Eletti dal Popolo
    ( le provincie le abolirei)
    Comuni e Regioni sceglierebbero un rappresentante ciascuno che andrebbero a far parte del consiglio di Amministrazione alle dipendenze de l’Amministratore Delegato
    Che gestirà solo le spese per le Opere pubbliche d’interesse Nazionale facenti parte il programma quinquennale Votato da gli Elettori .
    Scartando le spese non facenti parte i programmi non votati dal Popolo delle singole Regioni
    Avranno priorità assoluta solo le spese dovute a calamità Naturali.
    Con l’obbligo ogni fine anno di presentare la nota delle spese sostenute dalle Regioni
    I Sindaci le spese Annuali le presenteranno alla loro Regione ha sua volta ogni singola Regione dovrà presentare la nota delle spese annuali A l’Amministratore delegato
    Con questa doppia documentazione si terranno d’occhio l’uno con l’altro.
    Provate ha fare i conti sul risparmio che ci sarebbe di tempo e di Danaro col tempo annulleremo il debito Pubblico riattivando L’Economia per dare quel Futuro che oggi non c’è ai Giovani. VITTORIO

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