giovedì 30 gennaio 2014

Tagliola e popolo bue, in morte della democrazia parlamentare

Il sindaco di una piccola città (poco più di 300 mila abitanti, quanto un paio di circoscrizioni di Roma) privo di qualsiasi legittimazione parlamentare e un pregiudicato quasi ottantenne, che dal Parlamento è stato espulso, si parlano al telefono per decidere la futura porcata elettorale, cercando di salvare un po' tutti, da Alfano alla Lega. Fuori dal Parlamento c'è anche il leader del principale partito di opposizione e il Presidente del Consiglio è ormai il protagonista di film muti e quando parla, purtroppo, è anche peggio. 
Il governo assiste impotente a casi di autentica distruzione del tessuto imprenditoriale italiano, dalla morte della Fiat alla Electrolux, dopo che molti degli esponenti che ora appoggiano Renzi (per esempio Fassino) si sono spellati le mani in passato per Marchionne e dopo che i suoi consulenti con il bottino alle Cayman giudicano "razionale" la proposta di pagare qui i salari che ci sono in Polonia. 
Alla Camera, la presidente che difende i diritti umani utilizza per la prima volta nella storia la "tagliola" per limitare il dibattito e far passare in tempo l'ultimo dei mille decreti-frankenstein varati dall'esecutivo fantasma, quello che mischia la sospensione della seconda rata dell'Imu (che prima o poi finiremo per pagare lo stesso) e la privatizzazione di Bankitalia (l'ennesimo regalo agli istituti di credito che detengono le quote di via Nazionale che andranno a essere rivalutate, con per giunta un aggravio per le finanze pubbliche).
Lo stato della democrazia, oggi.
Altro che impeachment per Napolitano.

5 commenti:

  1. attilio cece30/01/14, 13:49

    alcuni buoni motivi per dare il mio voto al M5S in spregio ad una classe politica di disonesti e amorali.

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  2. Fieri del M5S, ultimo baluardo

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  3. Buon per voi che avete trovato per chi votare. Personalmente a me non convince neanche Grillo.

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  4. non votare è un favore a queste merde

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  5. Probabilmente è vero, ma basta.

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