venerdì 6 dicembre 2013

Mandela, la grande parata degli attestati di stima falsi e bugiardi

E' vergognosa la lunga sequenza di frasi fatte buttate lì per celebrare Nelson Mandela, soprattutto da parte di chi - come il nostro governo, da sempre - vive nella costante accettazione di tutti gli orrori imposti dagli Stati Uniti al resto del mondo. Perfino un delinquente abituale come Berlusconi ha approfittato dell'occasione per invitare alla "riconciliazione" mandeliana, soprattutto per non finire come lui dietro le sbarre.
Orde di cattolici, democristiani, filoamericani e seguaci deli liberismo dicono la loro oggi su un personaggio che fino a pochi anni fa era considerato dall'Occidente un "terrorista negro, e pure comunista". La retorica raggiunge i livelli altissimi tipici di queste occasioni dove il lutto è globale e se non si dice qualche cosa, qualunque cosa, pare brutto. Agenzie come al solito inondate di dichiarazioni di peones di tutti i partiti che testimoniano il loro falsissimo dolore per la scomparsa di una delle figure più grandi del novecento. 
Tutti fanno finta di dimenticare quella che era la posizione ufficiale dei paesi occidentali, guidati dal solito zio Sam, che hanno considerato Madiba fino al giorno della sua liberazione un pericoloso comunista, sostenendo finanziariamente l'apartheid dei bianchi in Sudafrica, per motivi economici, ma soprattutto geopolitici. 

Due delle figure più disgustose della storia recente, Margaret Thatcher e Ronald Reagan, definirono l’African National Congress un'organizzazione terrorista. I loro governi dissero no alle sanzioni economiche o militari chieste dalla comunità internazionale contro il regime razzista. E solo nel luglio del 2008, pochi giorni prima che compisse 90 anni, il suo nome fu ritirato dalla lista dei terroristi più pericolosi varata dal Presidente cowboy negli anni ottanta.
Come gli ultimi giapponesi nella foresta, l'unico imbecille che ancora la pensa così è - naturalmente - italiano. Fa il consigliere circoscrizionale della Lega e nessuno lo ha avvertito che oggi pure le camicie verdi sono tutte mandeliane, insieme a fascisti, diversamente democristiani, finti comunisti.
Chissà se a saperlo anche Mandela non diventerebbe un violento.

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