martedì 24 dicembre 2013

Il "prenditore" degli affitti d'oro dà i soldi a tutti. Provateci anche voi

"Durante la campagna elettorale vengono qui bianchi, rossi e verdi e noi un contributo lo diamo sempre. A tutti. Gli imprenditori romani fanno così". Una dichiarazione del genere andrebbe incorniciata, perché paradigmatica dello sfascio generale che perseguita questo paese ormai dal dopoguerra. I soldi ai politici in cambio di favori sono un sistema ormai quasi secolare che però almeno qui non sembra affatto destinato a scomparire.
Oggi, alla faccia del ricambio generazionale millantato dal giovane più vecchio d'Italia, il sistema è sempre vivo e lotta insieme a noi. E così Sergio Scarpellini, uno che si definisce imprenditore ma che in realtà è solo un palazzinaro che contribuisce alla lenta cementificazione di Roma e proprietario di tanti immobili di prestigio (frutto di eredità? vinte al totocalcio?) che affitta appartamenti alla Camera a peso d'oro, può anche fare la parte del martire perché qualcuno si è accorto della fregatura contenuta nel contratto firmato dall'allora presidente della Camera, Luciano Violante, che lo salvò dalla bancarotta.
Il Banco di Napoli aveva avviato infatti un'istanza di fallimento nei confronti della capofila Immobilfin srl, prima che il buon Scarpellini bussasse alla porta di Montecitorio trovando subito accoglienza. Nel 2003,  Scarpellini figurava come primo finanziatore dei Ds della Capitale con 49mila euro.
Tanto per non fare la parte dell'ingrato. 
Negli ultimi sei mesi la sua società ha preso dalla Camera 38 milioni e 707 mila euro fra locazione degli uffici, servizi accessori alle locazioni, servizi di pulizia, servizi di ristorazione e organizzazione di conferenze.
Questo Paperone romano ammette candidamente che "con questo denaro che mi hanno dato, circa 369 milioni di euro per le locazioni, un paio di palazzi li potevano acquistare. Avevano una opzione, perché non l'hanno sfruttata?". Già, che domande. "Io sono pentito, non lo farei più", insiste. "Ho buttato una balena di soldi. Negli ultimi 13 anni ho finanziato partiti di destra e sinistra per circa 650 mila euro". Chissà, magari è per questo che nessuno è andato mai a contestare gli affitti che faceva pagare. 
Una regolare gara d'appalto? Non si poteva fare, secondo lui, perché "i palazzi vicini erano i miei, potevano venire soltanto da me". Come avere Parco della Vittoria e Via dei Giardini a Monopoli
Poi il capolavoro finale: "Io rispetto i termini previsti dai contratti, mi riprendo i palazzi e ci faccio alberghi di lusso, però devo sbattere in mezzo a una strada più di 500 ragazzi". 
Neanche il minimo senso del pudore, nè della vergogna. D'altronde, "gli imprenditori romani fanno così". 

4 commenti:

  1. non sei un maiale, sono maiali quelli che ti mermettono di fare il paperone con il sangue degli italiani........

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  2. Quando un giorno si beccherà una palla in fronte, spero presto, beh, pazienza, i disperati italiani fanno così.

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  3. gli imprenditori di tutto il mondo fanno così, mica solo quelli romani.

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  4. La differenza è che in molti altri paesi del mondo poi li scoprono e vanno dentro.

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