martedì 10 dicembre 2013

La nuova segreteria di Renzi, giovane e inutile come lui

Ho come l'impressione che anche questa volta i quasi tre milioni di persone che si sono fatte sfilare un paio di euro per far finta di votare per il cambiamento resteranno deluse. E' difficile pensare che un nuovo segretario del Pd così sfacciatamente democristiano possa imporre un'agenda a un governo già molto democristiano. Già ieri Fonzie-Renzi ha messo subito in chiaro che la "sfiducia a Letta non è all'ordine del giorno perché la gente ci chiede di fare le cose serie" e non si capisce come si possa riuscire nell'intento continuando a stare  insieme a un'accozzaglia di ex berlusconiani. Però lo specchietto per le allodole della nuova segreteria del partito, che rottama il passato per dare spazio a donne e giovani, è stato predisposto: una sfilata di 35enni (e quella è l'unica novità positiva) scelti come si faceva con il manuale Cencelli, visto che ognuno di loro sta lì in rappresentanza di qualche vecchia cariatide. 

La parte del leone, non ci crederete mai, l'ha fatta Dario Franceschini che ha piazzato tre delle sue, come Deborah Serracchiani, Pina Picierno (una che si è laureata con una tesi sul linguaggio di De Mita, l'avellinese dalla calata burina che era convinto di essere un intellettuale della Magna Grecia) e Federica Mogherini Rebesani, che sta nell'esecutivo del Pd dalla nascita del partito e passa anche per fassiniana (poveretta). Renzi non ha dimenticato neanche Pippo Civati, quello che doveve essere di sinistra (sì, come no), nominando all'economia tale Filippo Taddei, macroeconomista (?) che insegna alla School of Advanced International Studies della Johns Hopkins University, ha conseguito il Ph.D in Economics alla Columbia University (oh, yeah), un visionario della supercazzora che di fronte allo sfacelo di tutto un sistema produttivo basato su truffe e favori politici se ne esce con brillanti pensierini tipo: "Dobbiamo incoraggiare le persone a investire su se stesse, sulla propria professionalità e sulle loro attività imprenditoriali, a mettersi in gioco nella competizione internazionale attraverso le loro capacità e i loro talenti". Dove si trovano i soldi? "Dal taglio della spesa che non serve". E qual è la spesa che non serve? Boh, chissà, mica può pensare a tutto lui. 
Della comunicazione si occuperà Francesco Nicodemo, napoletano folgorato dal carisma di Matteo, che nel suo blog mette l'enfasi tipica dell'apostolo votato al martirio (e ricompensato invece con la sua bella poltroncina). Secondo lui la storia di Renzi è quella dei gggiovani della sua generazione che qualche volta collassavano "per il pessimo fumo di piazza" e poi si ritrovavano "a Barcellona sulle Ramblas e nei peggiori coffee-shop olandesi". Ecco, magari è in grado di far qualcosa contro il pessimo fumo di piazza portando l'Italia finalmente a livello dei paesi civili come l'Olanda dove si fuma da dio. Quella sarebbe una missione seria.
Impressionante la scelta di Marianna Madia al lavoro, una che è passata dalle figurine dei calciatori di Veltroni al Subbuteo di VeDrò, la fondazione raccatta spiccioli di Enrico Letta, e che ha avuto il coraggio di dire che piuttosto che votare Grillo era meglio votare per Berlusconi. Per lei niente canne però, che l'ha sconsigliata la mamma ("Non ho mai fumato uno spinello in vita mia. Mia madre mi ha sempre detto che quando lei era giovane e fumava stava male e allora ho sempre avuto un po’ di paura").
Non poteva mancare all'appello la "giaguara" Maria Elena Boschi, che con le sue scarpe è stata la vera novità della Leopolda. E' la "bona del Pd", dicono. Ha curato la campagna di Renzi contro Bersani, battaglia persa. Altro non è dato sapere.
C'è pure l'ex bersaniano, Stefano Bonaccini, che si occuperà di enti locali. Segretario del Pd in Emilia Romagna, ultimamente aveva la brutta gatta da pelare dell'inchiesta sui rimborsi spese dei suoi (Batman-Fiorito style). Aveva promesso il pugno di ferro contro gli acquisti allegri dei consiglieri del partito, sapendo benissimo che non essendoci rilievo penale non ci saranno neanche sanzioni disciplinari (vi pare che poteva affossare uno come Vasco Errani e le sue belle auto blu?).
Qualche altro nome, fra chi si distingue per il tatuaggio sul piede stile ape regina berlusconiana e chi è cresciuto nell'Azione Cattolica, a completare questra bella squadretta di allegri cazzari, molto attivi su Twitter, dove è come se ci esprimesse a gesti e privi di qualsiasi proposta non dico interessante, ma almeno discutibile. 
Il nulla. Proprio come Matteo-Fonzie.

3 commenti:

  1. Faraone, Nicodemo e Madia sono i primi tre che ho sentito, e su tutti e tre sono usciti altarini davvero pessimi. Roba da farti pentire di aver votato

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  2. Meno male che non ho questo problema. Dico, aver votato.

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