giovedì 5 dicembre 2013

Capolavoro Napolitano: la Consulta del dottor Sottile ci inchioda a un triste passato

Chissà se c'è davvero il dottor Sottile dietro la bizzarra decisione della Corte Costituzionale, che a gennaio non ha ammesso il referendum che avrebbe abolito completamente la legge elettorale porcata (fra gli applausi del Quirinale), poi, dopo qualche mese e qualche innesto ad hoc, ne dichiara illegittime solo alcune parti, facendo ripiombare il paese nell'incubo del proporzionale puro e probabilmente prolungando l'agonia del governo attuale. 
Togliere dal "porcellum" il premio di maggioranza e le liste bloccate, significa tornare alle legge della Prima Repubblica, non al maggioritario come vorrebbe Beppe Grillo. E' il sogno di tutti i centristi inciucisti, da Enrico e Gianni Letta (entità più o meno unica di post-andreottiani), ad Angelino Alfano e Giorgio Napolitano, passando per tutti gli eletti nominati dalle segreterie dei partiti. E lascerà con tutta probabilità con il cerino acceso in mano il futuro segretario del Pd, Matteo Renzi, che infatti ieri era visibilmente un po' incazzato.


Tutto questo spiegherebbe la decisione del Presidente presidenzialista che alla Corte Costituzionale ci ha messo proprio lui, Giuliano Amato, nonostante un curriculum non esattamente specchiato e nonostante la valanga di proteste per i suoi compensi da emiro del Kuwait
Perché è chiaro a tutti che una nuova legge elettorale non si farà mai, grazie anche ad autorevoli esponenti del Pd come la solita Anna Finocchiaro, un'altra che
se c'è da dire una cosa di sinistra sta sempre dalla parte opposta, accusata anche dai suoi di ostruzionismo. Per non parlare di tutta quella marmaglia democristiana che ancora si annida in tutti i partiti e partitini. E quindi bentornati nel magico mondo dei voti comprati, dei rais di zona, dei capibastone delle preferenze, della scarpa destra regalata prima del voto e della sinistra solo a scrutinio avvenuto. Quando alla regia ci sta gente che ha più di ottant'anni, il revival diventa inevitabile.

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