venerdì 9 agosto 2013

Femminicidio, come ti salvo le donne e ti bastono i NoTav

Davvero qualcuno pensava che questo governo avesse qualche interesse nella difesa delle donne? La celerità con il quale è stato approvato il decreto sul femminicidio era oltremodo sospetta, in un momento in cui l'esecutivo guidato dal Letta minore ha da affrontare ben altri problemi. Ieri, ovviamente, l'ufficio stampa di Palazzo Chigi si è profuso nell'ennesima operazione di disinformazione, non inserendo nel comunicato in cui si parlava del provvedimento il contenuto di alcuni articoli che con la violenza sulle donne non hanno niente a che fare. 
Poi uno trova in rete il testo integrale e scopre la magagna.
All'improvviso, si parla di "seconda linea direttrice del decreto", nella quale si annunciano "nuove norme anche per quanto riguarda una maggiore flessibilità dell’impiego del contingente di 1.250 appartenenti alle Forze armate nel controllo del territorio stabilendo che questo possa essere impiegato anche per compiti diversi dai servizi di perlustrazione e pattugliamento".
Una roba che avrebbe dovuto far saltare sulla sedia qualunque chiacchierone di sedicente sinistra, ma niente da fare. A che serve infatti l'esercito? A garantire che si andrà avanti con quell'enorme pagliacciata che è il progetto della Tav Torino-Lione, alla quale una bella fetta di esponenti del Partito Democratico è molto affezionata, con una mano sul cuore e una sul portafoglio. Uno degli articoli della legge parla infatti di “Norme in materia di concorso delle Forze armate nel controllo del territorio e per la realizzazione del corridoio Torino-Lione, nonché in materia di istituti di pena militari", e si parla espressamente di pene aumentate per chi entra nei cantieri.
Viva le donne e gli inutili appalti miliardari. 

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