martedì 14 maggio 2013

Razza padrona, il capitalismo straccione che sostiene la politica

Se qualcuno vi avesse convinto, tipo quei simpaticoni del Movimento di Oscar Giannino, che i guai dell'Italia sono legati alla cosa pubblica, date un'occhiata al servizio del Fatto Quotidiano che racconta chi sono e cosa hanno regalato ai politici in tanti anni di ossequi interessati i "benefattori della casta". 
Fra le tante ragioni del fallimento sociale di questo paese, c'è di sicuro anche il fatto che qui da noi i capitalisti sono dei gran straccioni, che sul mercato non ci sanno stare se non spinti, aiutati, blanditi e coperti dalla politica.
E così la famiglia di fabbricanti di elettrodomestici paga disinvoltamente dagli anni novanta alcuni ex notabili Dc, il Partito Popolare, passando per Forza Italia, Ccd e finanche i Ds, mentre il noto produttore di scarpe, che qualche anno fa si è distinto per una litigata con il Caimano, in realtà ha staccato assegni generosi per Forza Italia, il Patto Segni e i cristianodemocratici di Clemente Mastella. Per non parlare dei tre Riva, padre e due figli tutti, ora agli arresti per il disastro ambientale dell'Ilva di Taranto, che hanno elargito alcune centinaia di milioni a Forza Italia e poi un generoso contributo alla campagna elettorale di Pier Luigi Bersani
Da buon imprenditore, prima che politico, Silvio Berlusconi ha sempre fatto altrettanto. Publitalia 80, la concessionaria pubblicitaria di Mediaset ha dato soldi dal ’94 al 2000 a Forza Italia e ai propri alleati fra cui Alleanza Nazionale, Lega Nord, Udc, Lista Pannella e lista Bonino Presidente. E via con una serie di altri esempi significativi, fino a quello della celebre marca di maglioncini colorati e delle campagne spot contro il razzismo, che ha ammesso solo dopo diversi giorni di smentite di rifornirsi presso fabbriche come quella crollata in Bangladesh, tanto per essere chiaro a che prezzo di sangue continua a esistere il finto Made in Italy: nel 2006, indecisa fra chi avrebbe vinto fra Berlusconi e Prodi finanziò tutti e due tanto per non sbagliarsi.
Ecco, questi sono i nostri capitani di industria, che poi di fronte al primo calo del fatturato, tirano giù due bestemmie e licenziano un po' di gente, scaricando i costi sulla collettività. 
Ricordatevelo quando sentirete ancora parlare di "privato". 

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