venerdì 17 maggio 2013

Papa Francesco e il finto anticapitalismo

Papa Francesco è sicuramente più lucido e furbo del suo predecessore. Sa che deve recuperare una clamorosa caduta di immagine dovuta a una serie di vergognosi scandali che sotto i due precedenti pontificati hanno travolto la Chiesa, dai preti pedofili nascosti sotto il tappeto al riciclaggio di denaro attraverso la banca papalina. La sua elezione è stata probabilmente il riconoscimento che ormai in Europa la battaglia contro il secolarismo è perduta e che è meglio rivolgersi agli altri continenti, dove il cattolicesimo è fortemente insidiato dalla sette pentecostali.
Da quando è stato eletto Papa, Bergoglio ha fatto un sacco di promesse: la riforma della Ior che nessuno si aspetta che si farà, l'apertura ai fedeli divorziati che già è stata sminuita dalle alte gerarchie, lo "sblocco" della pratica di beatificazione di monsignor Romero, martire delle teologia della liberazione, che ancora resta nel mondo delle buone intenzioni, visto l'astio con cui da Roma hanno sempre guardato ai sacerdoti sudamericani in lotta contro i dittatori appoggiati da Santa Madre Chiesa.
Ieri la nuova versione shock: il Papa è un compagno.

 
"Il denaro è diventato un idolo. Ci sono ideologie che promuovono l'autonomia assoluta dei mercati e la speculazione finanziaria, c'è una tirannia invisibile, a volte virtuale delle leggi del mercato. Serve una riforma finanziaria che aiuti i poveri", ha detto il pampa usando parole che suonano come beffarde e oltremodo ridicole.
Se c'è un'istituzione che nella storia recente e meno recente ha aperto la strada all'imposizione del capitalismo più estremo come pensiero unico e incontestabile, questa è la Chiesa Cattolica. Entrambi infatti rappresentano delle vere e proprie concezioni teologiche, una rivolta all'economia, l'altra all'accettazione passiva delle leggi che la regolano. Perché? Perché l'ha detto Dio.
Anche lasciando da parte la filosofia, non si può nascondere che dopo le batoste subite da rivoluzioni scientifiche e illuminismo nel seicento e settecento, la Chiesa è stato il vero baluardo contro il socialismo nell'ottocento, a cominciare dall'enciclica Rerum Novarum di Leone XIII. Cosa sancì nel 1891 il primo documento di dottrina sociale della Chiesa? 
La proprietà privata è diritto naturale” superiore a ogni possibile diversa legge scritta dall’uomo e ha perfino il suggello divino del decimo Comandamento, quello del non desiderare la roba d’altri, per intenderci. La sua abolizione non è giusta perché "manomette i diritti dei legittimi proprietari, altera le competenze degli uffici dello Stato, e scompiglia tutto l’ordine sociale”. Gli operai non devono recare offesa ai padroni e in cambio di un salario che “non deve essere inferiore al sostentamento dell’operaio, frugale si intende, e di retti costumi (!)” (insomma, se mettete a tavola un tozzo di pane per la famiglia dovete ringraziare pure il buon Gesù) avrà diritto a "comodità e tempo che bastino a compiere i doveri religiosi". Non sia mai dovesse scapparci una serata con gli amici.
Per non andare troppo lontano, anche il pontificato di Wojtyla è stato all'insegna della legittimazione del capitalismo. Il papa polacco, infatti, era un abile giocatore delle tre carte. Da una parte (come Bergoglio) faceva qualche bel discorsetto contro la corsa ai profitti, dall'altra era lì a ribadire che la proprietà privata è il principio basilare che non si tocca, come ferma era la condanna della proprietà collettiva dei mezzi produttivi.
La lotta contro il socialismo ha spinto inoltre la Chiesa ad appoggiare tutte le più bieche sette che proliferavano al suo interno, dall'Opus Dei, nata nel quadro del cieco sostegno offerto dai cattolici alla dittatura franchista, ai Legionari di Cristo, passando per organizzazioni come Comunione e Liberazione, che della continguità con il potere economico del grande capitale ne hanno fatto una questione distintiva. 
Ecco, la "tirannia invisibile" di cui parla papa Francesco è stata lo scudo dietro il quale si è riparata la Chiesa cattolica, insidiata dal mondo moderno e dalle idee contro la barbarie che ha sempre caratterizzato i sistemi di produzione. 
Sistemi che, dalla notte dei tempi, hanno sempre ricevuto la benedizione dei sedicenti rappresentanti di Cristo in terra. 

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