mercoledì 14 ottobre 2015

Cene e scontrini, come ai tempi di Craxi la stampa italiana al servizio del potente di turno

Se fosse vivo nel suo esilio da pluripregiudicato di Hammamet, Bettino Craxi sarebbe furibondo. Il suo personale disegno di stravolgere la costituzione, facendo a pezzi i sindacati e i partiti di sinistra, per consentire agli affaristi di guadagnare sempre più soldi (e girarne una cospicua parte nelle sue tasche) sta trovando finalmente una realizzazione grazie alle "riforme" inventate da un Primo Ministro abusivo, un impresentabile e un ex Presidente della Repubblica, che in fondo di Craxi era un gran sodale. Naturalmente, oggi come allora, un ruolo importante lo gioca la stampa, ancora una volta genuflessa. 
Non si è ancora spento l'eco delle dimissioni del sindaco Ignazio Marino, fregato da una bottiglia di vino bevuta con la moglie al ristorante, che il Fatto Quotidiano pubblica diversi articoli  sulle pantagrueliche spese di Matteo Renzi quando era sindaco di Firenze e in una giornata era capace di spendere 1.800 euro dal suo amico ristoratore Lino, sotto la voce "pasto unico". Le rivelazioni del giornale spingono la Corte dei Conti ad aprire un'inchiesta, ma su Repubblica, Corriere della Sera e La Stampa non compare neanche un rigo e anche la carta igienica di destra (Il Giornale, Libero, Il Tempo) ci mette un paio di giorni a rompere gli indugi. Domenica il nuovo duce è da Fabio Fazio, l'anchor-man più pagato del servizio pubblico, il quale - come con tutti - non fa domande. Poi Repubblica si spinge oltre e pubblica online una smentita del ristoratore fiorentino. Ma è una bufala ed è costretta a toglierla dalla pagina. Il Corriere della Sera imbocca con tutte le scarpe e pubblica la finta smentita addirittura sull'edizione cartacea del giorno dopo. 
Come ai tempi di Bettino, quando ero ragazzo. Che nostalgia... il ricordo dei colleghi "embedded" che mi dicevano che al lider maximo non si potevano fare domande, ma solo accompagnarlo per vedere se Lui aveva qualcosa da dire (di solito nulla, perché a braccio Craxi non declinava neanche le sue generalità). Come ai tempi di Bettino, si fanno (o si cercano di fare) grandi affari e partono le prime manette sul primo appalto del finto Giubileo bergogliano.
Quando si dice avere una missione. 

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