martedì 11 novembre 2014

Moncler, Prada e lo sciocchezzaio dell'industria del lusso

Che una delle pochissime trasmissioni televisive che fanno inchieste, anzi probabilmente l'unica, venga attaccata anche a colpi di insulti ci sta. Sono poche le persone che in questo paese mettono il re a nudo, facendo toccare con mano la truffa costante a cui il cittadino medio è sottoposto dai padroni del vapore, spennato peggio delle oche dei piumini Moncler. La trasmissione Report, che ha denunciato cosa ci sia realmente dietro un giacchetto che costa meno di 60 euro alla produzione e viene venduto ai gonzi daa 500 a 1.500 euro, non ha solo fatto luce sulle inutili sofferenze inflitte agli animali, che già da sole basterebbero. Ha anche dimostrato che l'industria del lusso prende i suoi clienti per i fondelli.
Oggi l'amministratore delegato di Prada, Patrizio Bertelli, non ce l'ha fatta a trattenersi e non ha trovato di meglio che dare della "stupida" a Milena Gabanelli. Il quinto uomo più ricco d'Italia, chiamato alla Leopolda a spiegare come si fanno i soldi, non ha raccontato tuttavia che il suo gruppo ha dovuto pagare 400 milioni al fisco ed è ancora indagato per evasione e alla corte di Matteo Renzi ha fatto la parte dell'imprenditore illuminato. Stamattina ha rotto gli indugi e ci ha regalato alcune perle: il tema dei maltrattamenti agli animali è "cultura del passato, ormai superata". Non solo, l'omino non capisce "la distinzione tra una gallina e una balena" e giudica "naturale che in un mondo globalizzato una impresa cerchi risorse produttive con costi più contenuti, per esempio in Ucraina o in Slovenia, e non si può impedirlo in un mercato liberale. Questo non vuol dire che noi dobbiamo fare i carabinieri sui produttori ai quali ci affidiamo". 
Ammesso che a nessuno interessi la sorte delle povere oche, la realtà è che con quei sistemi di allevamento non si realizza un prodotto di lusso, non si giustificano i prezzi imposti alla distribuzione e al dettaglio, e soprattutto non si dà lavoro in Italia. Le oche spennate, come i bambini pakistani che cuciono i palloni o gli schiavi del Bangladesh che schiattano mentre confezionano vestiti per i grandi marchi, servono a una cosa sola: aumentare i margini di profitto. Con quello che pagate un piumino Moncler, potrebbe essere prodotto non solo da noi, ma perfino in Norvegia. 

5 commenti:

  1. attilio cece11/11/14, 15:25

    da che pulpito viene la predica ..........'signor' prada, come diceva mio nonno: meglio tacere e lasciare qualche dubbio che parlare e dimostrarsi un cretino !!!!
    E' indubbio che un industriale possa (e debba!) cercare di fare profitto!! Sarebbe però altrettanto onesto fornire informazioni al consumatore circa le modalità di produzione ed il 'made in' così che, lo stesso, possa decidere con consapevolezza quali prodotti acquistare.
    Certo questo potrebbe dar fastidio a quanti spacciano per 'made in Italy' prodotti fabbricati all'estero per lucrare a scapito degli sprovveduti, ma provi a pensare quanto gioverebbe all'immagine del nostro paese e alle nostre produzioni 'vere made in'. Altrimenti smettiamola di protestare a destra e a manca se furbetti che, imitando le nostre trovate. spacciano i vari 'parmesan', 'proschiutto' o 'pasta alla 'bolognaise' per nostri prodotti chè noi siamo capi-scuola nell'arte della contraffazione.

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  2. Risolvere il problema è molto semplice.... basta abrogare la legge per cui per avere il made in italy è sufficiente produrre il 30% in Italia (legge varata dal governo Prodi) ed obbligare i furbetti a produrre in loco. Questo vuol dire ripresa delle produzioni con conseguente aumento dell'occupazione..... anche la Ferrari compra i pellami in Cina..... triste vero????

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  3. Bertelli vai a dare via il settebello , che nel tuo caso non e' neanche bello e meno ancora quello di quella brutta f... della Miuccia e la ma....... quante' brutta .
    e comunque complimenti hai dimostrato tutta la tua stupidita'.

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  4. Certo che questi farabutti hanno un bel pelo sullo stomaco.
    Buon per loro perchè se fosse stato piumino ora starebbero in infermeria un po spennati.
    Povere bestie. Non trovano pace in questo mondo di feroci ladri. Ma la provvidenza saprà ricompensarli a suo tempo.

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  5. Ma un pó d'amor nazionale? Visto che all'estero ci hanno preso per culo? Come al solito !Siamo andati a danneggiare un azienda nazionale, perché non Ikea e varie che usano le stesse piume ?

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