lunedì 5 maggio 2014

Le cinque figurine del Pd in cima alle liste delle Europee

Se vi mancava un motivo per non votare il partito dell'autonominato Matteo Renzi alle elezioni europee, date un'occhiata alle cinque figurine messe a guidare le liste del PD nelle diverse circoscrizioni. Per il nord-ovest avrete la possibilità di votare per Alessia Mosca, democristiana doc, cresciuta nei giovani popolari e poi al fianco del trombato Enrico Letta, membro della direzione nazionale della Margherita e dei Giovani popolari europei. A nord-est invece non sono più fortunati con Alessandra Moretti, che la biografia vuole "figlia di uno storico militante del Partito Comunista e nipote di un partigiano democristiano" (evviva Peppone  e don Camillo), passata dal Pd a sostenere una lista di Forza Italia in Veneto, poi tornata nel Pd con Bersani e infine trasformata in renziana con tanto di certificato. L'Italia centrale potrà invece contare su una vera esperta di Europa e politica internazionale, la ex assessore all'ambiente del Comune di Scandicci (50 mila abitanti in provincia di Firenze e patria del Mostro) Simona Bonafè, anche lei ex democristiana della Margherita e parte del cosiddetto cerchio magico di Fonzie. 
Entusiasmo alle stelle per gli elettori del sud che troveranno in cima alla lista Pina Picierno, la massaia che tutti gli italiani sognano di sposare, visto che è in grado di fare la spesa per due settimane con 80 euro, e che vorrebbe che i cantanti facessero il loro mestiere, non come quel cattivone di Piero Pelù. Lei è una campionessa mondiale della giravolta: partita con una tesi di laurea sul "linguaggio" del suo idolo Ciriaco De Mita, prima di aggregarsi al carro di Renzi è stata prima veltroniana e poi franceschiniana. L'apoteosi finale e nella circoscrizione delle isole, dove si presenta Caterina Chinnici, figlia del giudice Rocco assassinato dalla mafia, ex assessore alla famiglia (!) della Regione Sicilia nominata da Raffaele Lombardo, rinviato a giudizio per corruzione e concorso esterno in associazione mafiosa. Nominata capo del Dipartimento della giustizia minorile da Paola Severino e confermata dall'amica dei Ligresti, Anna Maria Cancellieri
Oltre a essere persone di bassissimo profilo e di origini culturali parecchio lontane da quelle della sinistra, le cinque amazzoni di Renzi si distinguono per un'altra importante caratteristica. A parte la Chinnici, che ha fatto il magistrato (come il babbo, un posto sicuro), le altre non hanno mai fatto un tubo al di fuori di una impalpabile attività politica.
Non potrebbero affidarsi a Genny 'a carogna?

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