martedì 27 maggio 2014

Il grande sogno maggioritario della sinistra: diventare la DC

Si sta realizzando il grande sogno maggioritario di Wa(l)ter Veltroni, l'unico ad avere chiara la visione che in Italia la sinistra non vincerà mai a prescindere, a meno che non occupi quel gran vuoto lasciato dalla cara vecchia Democrazia Cristiana. Fin qui ci aveva pensato Silvio, ma ultimamente è caduto un po' in disgrazia e quindi il testimone è stato raccolto con grande successo dal suo figlioccio illeggittimo, quel Matteo Renzi che - finalmente - nessuno potrà mai davvero accusare di essere un comunista. 
La vittoria del Pd alle elezioni europee è stata senza dubbio nettissima, al di là di ogni più rosea previsione, ma definirla "storica", in quanto prima affermazione netta della sinistra in Italia, significa avere un concetto un po' vago della sinistra. I numeri come al solito ci raccontano un'altra verità. 
Dalle elezioni politiche di solo un anno fa la percentuale dei votanti è scesa dal 75,1% al 55,3%, il che significa che rispetto al febbraio del 2013 sono rimaste a casa altre 8 milioni di persone. Il Pd ha ottenuto 11,2 milioni di preferenze, con un balzo notevole rispetto agli 8,6 milioni avuti alle politiche, ma il "pieno" di cui vaneggiano i giornali amici è un po' più complesso di quello che sembrerebbe. Alle politiche, la sinistra alleata con Bersani, quella di Sel, ha avuto oltre un milione di voti, mentre altri 765 mila sono andati alla lista di Ingroia. Oggi la Lista Tsipras ottiene circa 1,1 milioni di preferenze (praticamente la somma delle liste di sinistra radicale che si sono presentate alle politiche). Grillo ha perso quasi tre milioni di voti, dagli 8,6 del 2013 ai 5,8 milioni di oggi; Silvio Berlusconi è andato più o meno allo stesso ritmo scendendo dai 7,3 milioni delle politiche ai 4,6 milioni di queste Europee e alimentando - ma non troppo - il partitello di Alfano, che ha ottenuto il quorum e 1,2 milioni di voti, ma la metà erano già dell'Unione di Centro
Difficile davvero credere che Renzi abbia conquistato gli elettori di Grillo o i fan del povero Silvio, ormai condannato all'oblìo: i voti che mancano all'appello di questi due straordinari guitti (uno magari un po' meno straordinario) sono quelli delle persone che hanno scelto di non andare alle urne. 
Dove ha pescato a piene mani dunque il Mostro di Firenze? Ha conquistato 1,6 milioni dei 2,8 milioni di malati di mente che nel 2013 avevano votato per Mario Monti, l'uomo che verrà ricordato come il peggiore affossatore dell'economia italiana di tutti i tempi assieme al suo governo di tecnici (l'ultimo, Corrado Clini, lo hanno arrestato ieri perché faceva la cresta sugli aiuti all'Iraq), perché - diciamoci la verità - nessuno come Renzi può ancora presentarsi come il garante della filosofia bocconiano-italiota, quella dello sfruttamento, del liberismo selvaggio, della mazzetta facile e dell'evasione fiscale. 
Ora Fonzie è a un bivio. Ha scoperto le carte troppo presto. Con la sua attuale maggioranza di governo non riuscirebbe neanche ad approvare la manovra finanziaria bis che si renderà inevitabile, figuriamoci le riforme. Chissà se si farà tentare dal tutto per tutto. Ma alle politiche sarà una storia diversa. 

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