I “cristiani e i preti corrotti” sono "una putredine verniciata" e “meritano di essere gettati nel mare con una macina al collo”. Deve essere un metodo consolidato lì in Argentina, visto che la battuta - a dire il vero poco felice - è di papa Bergoglio, che con parole da catechismo per la comunione ha lanciato i suoi strali contro la corruzione. Per carità, era ora che qualcuno ci pensasse lì dall'altra parte del Tevere. Ma qui si rischia la strage.
La Chiesa si abbevera alla fonte della corruzione da sempre. I soldi sporchi sono il pane quotidiano in Vaticano fin dai secoli bui, con una lunga sequela di delinquenti e banditi che si sono avvicendati al Soglio Pontificio. Senza tornare ai Borgia o a Bonifacio VIII, basta dare un'occhiata a come funzionano certe istituzioni cattoliche, dallo Ior (sui conti del quale è passato di tutto, compresa la madre di tutte le tangenti), all'Apsa (che gestisce senza controlli un patrimonio immobiliare ricchissimo frutto delle ruberie di secoli), dagli ospedali alle scuole, per capire che il marcio della corruzione è imperante. Uno scandalo continuo, che sembra non avere mai fine, con eterne promesse di fare pulizia che vengono continuamente disattese.
Hai voglia a gettare gente in mare.
ha detto anche che bisogna pagare le tasse. Chissà se gli sorge il dubbio che forse la chiesa è la prima a non pagarle
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