venerdì 7 giugno 2013

Le Vanna Marchi del cattolicesimo: tenete gli anziani lontani da Radio Maria

Fare leva sulla credulità della gente è uno dei fondamenti di qualsiasi confessione religiosa. E sono soprattutto le persone più deboli, quelle meno istruite o gli anziani, a cadere nelle trappole peggiori. Negli Stati Uniti le sette dei predicatori evangelici raccolgono milioni di dollari grazie agli spot televisivi nei quali promettono di indicare la strada per il Paradiso e così fanno tutti i pentecostali in giro per il mondo. Da noi c'è un fenomeno veramente unico, un altro di quelli indirettamente causati dalla presenza di Silvio Berlusconi in politica. 
E' in pieno far-west dell'emittenza (prima della legge Mammì che si limiterà a fotografare l'esistenze per consentire al padrone della Fininvest di mantenere tutte le su reti) che Radio Maria a fine anni ottanta diventa la radio privata italiana con il maggior numero di ripetitori (oltre 850) sparsi in tutto il territoriocon una copertura nazionale superiore a quella della Rai, raggiungendo anche gli sperduti paesini di montagna, non coperti da altri segnali radiofonici, perché nel XXI secolo (sembra difficile crederlo, ma è così) ci sono zone dell'Italia dove i cittadini che accendono la radio possono solo sentire le prediche di turno o recitare il rosario.
Naturalmente, la radio dà spazio alle voci più conservatrici della Chiesa e quelle che prestano una grande attenzione al potere, soprattutto quello economico, come Comunione e Liberazione, i neocatecumenali, l'Opus Dei. E ciliegina sulla torta, ogni mese c'è il messaggio ai fedeli direttamente da Medjugorie, dove la Madonna parlerebbe con i veggenti (fenomeno sul quale ha espresso molti dubbi perfino il Vaticano). 
Roba da vecchietti rimasti soli in casa, che però in Italia sono tanti e soprattutto hanno qualche soldo da parte perché ai loro tempi ancora ci si riusciva a risparmiare. Ecco quindi la grande idea: l'invio di una serie di comunicazioni e opuscoli nei quali si chiede senza mezzi termini (e in modo quantomeno furbesco) un lascito dal proprio testamento. "Milioni di persone come te e come me ogni giorno sperano gioiscono e si consolano ascoltando Radio Maria, vuoi che lo facciano ancora in tanti, vuoi aiutare a portare nelle case la parola di Dio? Un lascito testamentario, anche piccolo, è un atto d'amore", è il testo del trappolone. A chi ci cade, i solerti seguaci di Radio Maria inviano anche un esperto a casa a far firmare le carte.
La storia, tirata fuori da alcuni blog e dal quotidiano Repubblica, appare come uno dei tanti fenomeni di circonvenzione di incapace, che vanno dall'assicurazione per la vita eterna, ai tarocchi, ai filtri d'amore. Il direttore di Radio Maria, don Livio Fanzaga, prende invece le distanze dall'iniziativa: "E' un'idea degli uffici amministrativi", poi però attacca il telefono in faccia al giornalista che lo ha contattato. 
Quanto hanno rastrellato fino ad ora le Vanna Marchi cattoliche? 

7 commenti:

  1. Addirittura, coinvolgere Berlusconi in questo malaffare ci fa capire che in Italia non si riesce a parlare d'altro che del cavaliere, reso scomodo dai parassiti della società e da certa magistratura che non vuole rinunciare ai suoi scandalosi privilegi.
    - da COCOMIND.com - La voce del dissenso

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  2. Infatti, per conservare gli scandalosi privilegi di Berlusconi (grazie al pluricondannato Craxi), l'Italia è stata teatro di una lunghissima serie di leggi che hanno provocato grandissimi disastri. Il parassita della società italiana è proprio Berlusconi.

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  3. Berlusconi non è un parassita. Al contrario, le tasse che pagano le sue aziende, milioni di euro, non all'anno ma al giorno, contribuiscono riccamente al mantenimento dello Stato, a pagare un esercito dli funzionari e dipendenti pubblici che non fanno altro che scaldare lo loro poltrone o, dopo aver timbrato il cartellino, andare altrove a svolgere le loro faccende personali.
    Se il regime riuscirà a liberarsi del cavaliere, penso che ben presto non ci saranno più i soldi per pagare l'immenso ed inefficiente apparato burocratico e tanto meno le pensioni per gli anziani. Persino i suoi persecutori saranno costretti a rinunciare ai loro sostanziosi e scandalosi stipendi e privilegi, se vogliono evitare una rivolta popolare.
    - Piero Paris

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    1. ma cosa dici sa quee stai dicendo

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  4. Ma la smetta. Le sue aziende hanno evaso una montagna di tasse, se il mercato che lui domina si aprisse a una vera concorrenza, ci sarebbe molta più occupazione (e molti più incassi per l'erario). E' un parassita, perché la sua ricchezza è solo frutto della corruzione dei politici (i miliardi di lire versati al Partito Socialista, senza l'aiuto del quale sarebeb da tempo ridotto sul lastrico). Poi, mi perdoni, ma dire che il "regime" vuole farlo fuori è davvero patetico, visto che il Nano è saldamente al governo con un po' di pagliacci suoi fedelissimi e ne condiziona pesantemente le scelte.

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  5. PROCESSI INFINITI
    In Italia è molto facile rimanere intrappolati in uno di quei gironi danteschi creati da un sistema giudiziario irresponsabile che certo non ci fa onore.
    Basta un semplice sospetto, una parola detta, per sbaglio o volutamente, da qualcuno che non si conosce, un irrilevante indizio che non ha niente a che fare con le indagini in corso o trovarsi per caso nel posto sbagliato.
    Pensate a Giulio Andreotti. Anni di processi e miliardi di lire spesi per niente.
    Riflettete sul processo Enzo Tortora. I 10 miliardi di risarcimento li abbiamo pagati noi, non gli inquisitori che lo hanno condannato a morte, nonostante che tale pena non sia scritta sui codici.
    Pensate a Pietro Pacciani, il povero contadino di Mercatale che non aveva le risorse per potersi difendere. Anche lui condannato a morte per delle colpe che non aveva.
    Riflettete sul decesso dei fratellini Pappalardo, lasciati morire di stenti in quelle vecchie cisterne. Invece di credere al padre che indicava dove andare a cercarli, fu arrestato perché sospettato della loro sparizione.
    Meditate sull'ultima eclatante assoluzione di quella vittima costretta a subire 22 anni di carcere. I 60 e più milioni di euro richiesti per risarcimento, li dovremo pagare noi, non quei sedicenti tutori delle istituzioni.
    Riflettete sull'accanimento contro Berlusconi, tra i cui processi, quello di Ruby è il più ridicolo della nostra Storia.
    Pensate a quei tanti detenuti che da anni aspettano che si chiarisca se sono innocenti o colpevoli e a quei tanti suicidi che avvengono nelle carceri del Bel Paese.
    Meditate gente! Meditate in quali mani è finita la Giustizia Italiana!!!
    - da COCOMIND.com - La voce del dissenso

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  6. Andreotti era un mafioso e Pacciani, ammesso che non fosse lui il "mostro", era comunque uno stupratore seriale. Paragonare le loro vicende e quelle di Berlusconi con il povero Tortora è un'operazione indegna, già tentata dal suo eroe preferito. Non vi vergognate proprio mai?

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